PRISON CHRONICLES / 2008 N.4
24 ORE NELLA CELLA NUMERO 29
Franz A.
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Iniziamo a dire che ci sono dieci posti letto in questa cella. Attualmente i personaggi all’interno di essa sono nove: ZAJO, IL GOBBO, FACCIA D’ANGELO,IL ROMANO, MAX, IL LUNGO, IL TARTARUGA, IL RAGAZZINO E L’ESTRADATO.
ZAJO è l’artista della cella oltre che il cuoco-faccia da duro, ma col cuore tenero almeno per ciò che riguarda i suoi figli.
L’ESTRADATO appena arrivato.
IL GOBBO Factotum della cella, con molti anni di carcere alle spalle per sciocchezze.
FACCIA D’ANGELO pugliese è la persona più tranquilla e calma della cella .
IL ROMANO capitato qui da lontano con l’aria da duro ma in fondo buono come molti.
MAX fa il portavitto all’interno della cucina detenuti del carcere quindi in cella poco presente fisicamente, ma sempre pronto ad aiutare tutti.
IL LUNGO personaggio tipico e sfortunato con un passato alle spalle come molti.
IL RAGAZZETTO 20 anni appena compiuti, fi nito qui dentro perchè il suo legale …insomma per sbaglio delle notifi che che a lui gli atti non sono mai giunti.
IL TARTARUGA non si sente quasi mai perché riposa molto. A parte questo è un bravo artista con i disegni a matita. Addett o inoltre al settore spesa, contabilità e magazzino viveri della cella, in collaborazione con il cuoco Zajo!
Il Gobbo è sempre all’opera con il lavoro artistico con gli stuzzicadenti e oggettistica varia, oltre che vedere se in cella funziona tutt o bene! Tutt o questo lo ha insegnato Zajo a tutt i noi, quelli che sono passati e quelli che ancora ci sono. Posso solo dirvi che è un’arte del carcere come tante, ma dove ci vuole una pazienza, una dedizione ed un impegno non indiff erenti. Devo aggiungere a questo che dedicandosi a tale arte passano le ore e mesi interi con molta più facilità e soprattutto non butt ando il tempo. Faccia d’Angelo si è messo anche lui a costruire qualche cosa con questa arte ….ora sta facendo una croce di Cristo.
Il romano è un ragazzo molto nervoso ed agitato per conto suo, ma da quando ha iniziato a fare questi lavorett i ci mett e parecchio impegno e buona volontà… dove non ci vuole una settimana, ma mesi e mesi per imparare a fare qualche cosa di serio con gli unici attrezzi a disposizione: ”il tagliaunghie e un po’ di carta vetrata.!”
Devo dire che da queste att ività artistiche escono dei regalini da lasciare a bocca aperta chiunque!
C’è da aggiungere che in cella ci sono i turni delle pulizie, ogni giorno, la pulizia personale ognuno, come tenere ordinato posto lett o che con il poco spazio a disposizione è molto diffi coltoso… anche perchè vicino al lett ci si lavora.
In molte delle mie precedenti carcerazioni ho lavorato per l’Amministrazione Penitenziaria Italiana, ma è la prima volta cui una cella partecipa cosi att ivamente a fare passare il tempo in modo creativo e questo dalle ore 07.00 alle 23.00.
Tutto tempo in cui, per un motivo o per l’altro, si è sempre occupati, a pensando seriamente e positivamente al proprio futuro in modo autocritico rispett o al passato!
Si, è vero, la vita qui alla cella 29 non è tra le più facili, già per il fatto che si devono scontrare molte teste, ma abbiamo trovato un modo di vivere pacifi co in cui vige disciplina, regole e soprattutto il rispetto reciproco.
C’è da ricordare che in questa cella è vietato sudare a tavola e non esiste l’ozio, a meno che non sia dovuto, come in questo periodo dove c’è davvero tanto freddo e la temperatura non raggiunge quasi mai livelli accett abili. Dobbiamo ricordare che il carcere è molto vecchio, fatiscente e la manutenzione viene fatta esclusivamente per non farlo cadere a pezzi.
In tali condizioni e proibitivo lavorare con questa arte in miniatura.
Ma della Strutt ura vi parlerò la prossima volta dato che parte della mia vita l’ho trascorsa qua dentro.
05 GIUGNO 2009
RORHOF