PRISON CHRONICLES / 2008 N.4
LA MIA SPESA
Remo V.
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Mi è sempre piaciuto andare a fare la spesa, da bambino accompagnavo mia mamma all’unico A&O esistente in paese con la speranza che mi comprasse qualche buon dolcetto o qualcos’altro di buono.
Giravo per tutti gli scafali con la voglia di aver tutto quel che al momento avrei desiderato e quando ricevevo il permesso di mettere qualcosa nel carrello la scelta diventava assai ardua.
In carcere invece anche una cosa piacevole come il fare la spesa si può trasformare in un tormento, non esistono negozi o scafali dove girare e cercare i generi di proprio piacimento ma soltanto una lista con pochi prodotti accompagnata dai prezzi chiamata lista dei generi di “sopravvitto”.
Il tutto comincia alla domenica sera con la consegna dei libretti dove sono annotate le proprie disponibilità finanziarie e una lista dove ognuno può scrivere quello che desidera ricevere: tabacchi, generi alimentari, articoli per l’igiene ecc…
Si può spendere fino ad un massimo di 421 euro mensili.
Ovviamente essendo la maggioranza dei detenuti finanziariamente dipendente dalla famiglia o da chi manda qualche soldino si cerca di risparmiare il più possibile.
Nella lista spesa, come dicevo, si possono segnare sia tabacchi che generi alimentari; il problema è che molti alimenti, soprattutto quelli freschi, tipo carne, verdura e frutta, hanno una durata di conservazione molto limitata ed essendo possibile acquistare solo ogni 7 giorni molte cose non vengono comperate per problemi di deterioramento.
Per chi non ha soldi tutt o questo diventa un sogno e galera dura.
Un’altra possibilità di acquistare è la spesa Impresa, esiste un’apposita domandina dove si possono annotare le cose desiderate che però non devono essere nell’elenco spesa.
Questa forma di spesa io la chiamo “spesa mentale”: -non essendoci una lista dei prodotti ogni cosa che desidererei avere provo a fare la domandina…- finora certe cose sono riuscito ad acquistarle altre no, (è una specie di “prova se va, va, altrimenti…..)
Parlando con lo spesino (l’addetto alla spesa) ho capito che molte cose sarebbero migliorabili ma purtroppo ci si adatta perchè chi potrebbe decidere per un cambiamento fa orecchie da mercante e perciò rimane tutt o com’è.
RORHOF