PRISON CHRONICLES / 2006 I N.0
LA PENA DI MORTE È UNA PUNIZIONE IDEALE PER COMBATTERE LA CRIMINALITÀ?
Giuseppe T
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La pena di morte è una pura punizione; chi ha ucciso deve morire. Questo serve da monito agli altri in modo che non compiano reati, non è affatto così, come sostengono i suoi sostenitori,una prevenzione………
La pena di morte non è solo inefficace come mezzo per combattere la criminalità, anzi, essa produce effetti negativi sulla società che la pratica. Da una parte , come ogni vendetta, essa permette di far credere che ci si possa liberare dal male, circoscrivendolo per l ‘occasione alla persona colpevole. Dall’altra, definitiva e irrevocabile, essa nega al criminale ogni capacità di cambiare. La definizione stessa della nostra umanità, la differenza dalle altre specie: l’essere umano non è interamente determinato dalla sua “natura”, può modificare sotto l’effetto della propria volontà. Questa concezione dell’uomo è alla base della convivenza civile, che rispetta e protegge l’autonomia dell’individuo, in modo che ci si possa chiedere seriamente se i paesi che praticano la pena di morte meritino davvero di essere definiti democratici.
Non bisogna avere troppa fiducia che la pena di morte sia una garanzia sicura ad impedire il male, ci si dovrebbe piuttosto chiedere se può un atto così estremo soddisfare la domanda di giustizia di una società civile come la nostra?
I fautori della pena accampano le ragioni per cui essa soddisfa la domanda di giustizia di cui ha sofferto: coloro a cui hanno ucciso un famigliare esigono che si tolga la vita a colui che ha tolto la vita. E’ la legge del taglione, che affonda le sue radici negli albori della nostra civiltà, ma da allora la storia degli uomini si è evoluta; Non vi è nessun surrogato, nessuna commutazione di pena che possa soddisfare la giustizia.
RORHOF