LA VITA DI UN MONDO STRANO DIETRO LE SBARRE
PRISON CHRONICLES / 2013 N.10
SE
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Questo mondo dietro le sbar- re non lo consiglio a nessuno e un mondo che a certi affascina e a certi porta alla disperazio- ne. E’ un mondo che spiegato a parole,guardato nelle foto o in televisione non si capisce re- almente. Non si può compren- dere quello che una persona prova. La situazione nelle car- ceri italiane non è il massimo, la vita non è facile ma posso anche dire che impari vera- mente il significato della vita, impari a dividere ogni cosa che hai, ad aiutarti uno con l’altro, a sostenere i compagni più deboli e bisognosi. Io ho imparato che da una parte non vale la pena fare quello che ho fatto perchè ho visto quanto ne soffre la gente che mi vuole bene. Però ormai è tardi e da una parte è giusto che pago. In questo carcere si può dire che si sta più o meno bene, se si confronta con altri, solo che è piccolo, in una piccola cella bisogna starci 5 o anche 6 persone e allora diventa dif- ficile poi la vita. In carcere ,se vuoi comperare qualche cosa per il sopravitto devi avere soldi, i prodotti sono cari e se hai qualcuno che ti sostiene, o se lavori, allora sei fortunato altrimenti non hai niente per- chè non tutti sono generosi o aiutano volentieri. Nel nuovo carcere che è in co- struzione, ci dovrebbe essere più spazio per l’aria svago, per le attività sportive e so- prattutto per il lavoro per i detenuti. Bisogna saper sfrut- tare le capacità di ognuno an-che se siamo detenuti non vuol dire che siamo capaci solo di commettere reati, sappiamo anche lavorare. Il mondo del lavoro in Ita- lia non è uno dei migliori, per ora è dura per tutti. In carcere ci dovrebbe es- sere più igiene e le celle più grandi non dovrebbe- ro ospitare più di 3 perso- ne. Io da detenuto vi pos- so garantire che nella cella dove vivo e condivido tut- to con altre 4 persone non è il massimo, ma bisogna sopravvivere. E io spero una volta fatto sto carcere nuovo non ci sia più que- sta situazione che si vive ora. Questo è il mondo strano dietro le sbarre che non auguro a nessuno.
RORHOF